Vediamo quindi l'enunciato.
Il principio (o teorema) dell'equipartizione dell'energia afferma:
"Per ogni grado di libertà quadratico che compone il moto complessivo di una particella, si ha un contributo di energia pari a (1/2)kBT ovvero (1/2)RT per mole" dove kB è la costante di Boltzmann, R la costante universale dei gas e T la temperatura assoluta (per i dettagli vedi Wikipedia).
Nota: come vedremo ciò significa che la temperatura è strettamente correlata all'energia cinetica media delle particelle di un gas.
Osserviamo subito che il modello, e il relativo significato fisico, su cui si basa il principio di equipartizione è quello della Teoria cinetica dei gas; ricordiamo perciò che la teoria cinetica si basa sull'assunzione di "alcune ipotesi fondamentali:
Poiché il nostro modello presuppone che le medie dei valori cinematici delle molecole contenute nel gas siano in relazione con i valori termodinamici, consideriamo la velocità media delle molecole che urtano una parete del contenitore del gas (ad esempio la componente lungo l'asse X)* e che indichiamo con <vx> (per il caso tridimensionale vedi la nota***).
Le molecole che ad un certo istante colpiscono la parete di superficie S sono tutte contenute, posto un intervallo di tempo ∆t, nel parallelepipedo di base S e altezza media <h>=<vx>∆t e quindi il volume medio che le racchiude è:
Nota: come vedremo ciò significa che la temperatura è strettamente correlata all'energia cinetica media delle particelle di un gas.
Osserviamo subito che il modello, e il relativo significato fisico, su cui si basa il principio di equipartizione è quello della Teoria cinetica dei gas; ricordiamo perciò che la teoria cinetica si basa sull'assunzione di "alcune ipotesi fondamentali:
- Le molecole di cui sono composti i gas sono considerate come punti materiali in moto casuale e a distribuzione uniforme nello spazio e seguono l'ipotesi del caos molecolare.
- Le molecole collidono tra loro e con le pareti del recipiente con urti perfettamente elastici.
- Il numero delle molecole è grande cosicché si possano usare metodi statistici.
- Il volume totale delle molecole dei gas è trascurabile rispetto al volume del contenitore.
- L'interazione tra le molecole è trascurabile, eccetto durante l'urto tra di loro che avviene in maniera impulsiva.
- Le molecole sono perfettamente sferiche e identiche tra loro.
- Gli effetti relativistici e quantistici sono trascurabili".
(Vedi Wikipedia).
Nota: se trascuriamo l'interazione tra le molecole (cioè l'energia potenziale) la sola energia presente è per ipotesi quella cinetica delle molecole del gas.
Poiché il nostro modello presuppone che le medie dei valori cinematici delle molecole contenute nel gas siano in relazione con i valori termodinamici, consideriamo la velocità media delle molecole che urtano una parete del contenitore del gas (ad esempio la componente lungo l'asse X)* e che indichiamo con <vx> (per il caso tridimensionale vedi la nota***).
Le molecole che ad un certo istante colpiscono la parete di superficie S sono tutte contenute, posto un intervallo di tempo ∆t, nel parallelepipedo di base S e altezza media <h>=<vx>∆t e quindi il volume medio che le racchiude è:
<V>=S<h>.
Perciò se ρ è la densità del gas, la massa media <M> delle molecole urtanti contro la parete è:
<M>=(1/2)ρ<V>=(1/2)ρS<vx>∆t
dove il fattore 1/2 è dovuto al fatto che, in media, solo metà delle molecole contenute in <V> è diretta verso la parete (le altre hanno verso opposto a causa dell'urto elastico contro la parete).
Nota: questo risultato tiene conto che le molecole si scontrano tra loro prima di arrivare alla parete cambiando, mediamente, direzione.
L'impulso della quantità di moto media trasferita alla parete è quindi:**
L'impulso della quantità di moto media trasferita alla parete è quindi:**
∆P=2<Mvx>
che possiamo esprimere per ipotesi (e in modo approssimato) come la forza totale F=∑iFi esercitata da tutte le particelle i-esime sulla parete nel tempo ∆t; cioè poniamo per l'impulso la relazione ∆P≈F∆t (posto F=costante) da cui segue (ricordando il valore di <M> prima ricavato):
F∆t≈∆P=2<Mvx>=ρS<vx>2∆t.
Infine, risultando dall'equazione precedente F≈ρS<vx>2, la pressione termodinamica esercitata sulla parete pari a p=F/S è:
Nota: in realtà il tempo ∆ti di azione di ogni singola forza impulsiva Fi dipende dalla velocità della particella; come vedremo di seguito un calcolo più preciso, dove ∆P=∑iFi∆ti (e non ∆P≈F∆t), porta ad un risultato corretto.
p≈ρ<vx>2.
Quindi il valore della pressione del gas, secondo questo calcolo del tutto approssimato, è direttamente proporzionale alla velocità media al quadrato delle particelle che lo costituiscono.
Come anticipato un calcolo più dettagliato mostra, correttamente, la dipendenza della pressione dalla velocità quadratica media <vx2 > (invece che dalla velocità media al quadrato <vx>2) delle particelle del gas:
Nota: si osservi che il risultato ottenuto è, in generale, indipendente dal volume V considerato.Come anticipato un calcolo più dettagliato mostra, correttamente, la dipendenza della pressione dalla velocità quadratica media <vx2 > (invece che dalla velocità media al quadrato <vx>2) delle particelle del gas:
p=ρ<vx2>.
Nota: essendo v2=vx2+vy2+vz2 possiamo anche scrivere p=(1/3)ρ<v2> (poiché <v2>=<vx2>+<vy2>+<vz2> e <vx2>=<vy2>=<vz2>).
Vediamo in breve come si ottiene questo risultato (su base statistica).
Dato ad esempio un volume cubico V=L3 (L è il lato del volume) l'intervallo di tempo tra due collisioni sulla stessa parete S=L2 (della particella i-esima di massa m) è ∆ti=2L/vix (dove vix è la velocità media della particella lungo X ); la forza impulsiva impressa su S è perciò Fi=∆Pi/∆ti (supponiamo Fi costante) da cui segue Fi=2mvix/∆ti=mvix2/L.
Quindi la pressione totale p=F/S esercitata sulla parete da tutte le particelle è p=(∑iFi)/L2=(∑ivix2)(m/L3) ed essendo la densità ρ=(Nm)/L3 (N è il numero di particelle) segue p=ρ<vx2> poiché <vx2>=(1/N)∑ivix2 (cvd).
Quindi la pressione totale p=F/S esercitata sulla parete da tutte le particelle è p=(∑iFi)/L2=(∑ivix2)(m/L3) ed essendo la densità ρ=(Nm)/L3 (N è il numero di particelle) segue p=ρ<vx2> poiché <vx2>=(1/N)∑ivix2 (cvd).
Perciò dall'equazione dei gas perfetti pV=nRT (dove n è il numero di moli, vedi il post "Un gas ideale o... perfetto!") possiamo ricavare (moltiplicando l'equazione precedente per il volume V del gas):
pV=ρV<vx2>=nRT
da cui essendo ρ=M/V la densità del gas si ottiene M<vx2>=nRT (dove M è la massa totale del gas).Quindi poiché m=M/n è la massa di ogni mole di gas (cioè un numero di particelle uguale al numero di Avogadro) l'energia cinetica media di ogni mole (dovuta al moto traslatorio lungo l'asse X)*** sarà:
<Ec>=(1/2)m<vx2>=(1/2)RT.
Risulta perciò evidente la correlazione fisica, secondo principi di meccanica statistica, tra la temperatura (variabile termodinamica) e l'energia cinetica del gas (variabile meccanica) per ogni grado di libertà quadratico del gas.Nota: poiché la costante di Boltzman è kB=R/NA (dove NA è il numero di Avogadro), vale anche la relazione equivalente <Ec>=(1/2)m<vx2>=(1/2)kBT essendo m=m/NA la massa di ogni singola particella.
(*) Per ipotesi è solo la componente lungo l'asse X, che supponiamo perpendicolare alla parete del gas, che determina la pressione sul recipiente.
(**) Poiché gli urti, per ipotesi, sono completamente elastici e la velocità media delle molecole dopo l'urto è -<vx> (dato che l'energia cinetica si conserva) si ha per la variazione della quantità di moto delle particelle:
∆P=<Pfinale>-<Piniziale>=-<Mvx>-<Mvx>=-2<Mvx>.
Quindi affinché la quantità di moto totale si conservi, quella che viene assorbita dalla parete sarà +2<Mvx> (in modo che ∆Ptotale=0).
(***) Si noti che questo è il contributo dovuto solo alla componente vx ma essendo v2=vx2+vy2+vz2 dovremo moltiplicare (in assenza di direzioni privilegiate) per i 3 gradi di libertà ottenendo <Ec>=(1/2)m<v2>=(3/2)RT per moti tridimensionali; tuttavia, possiamo anche avere ulteriori gradi di libertà, come ad esempio i moti rotazionali delle molecole biatomiche (ottenendo in questo caso <Ec>=(5/2)RT poichè la rotazione lungo l'asse di congiunzione non è significativa).
(***) Si noti che questo è il contributo dovuto solo alla componente vx ma essendo v2=vx2+vy2+vz2 dovremo moltiplicare (in assenza di direzioni privilegiate) per i 3 gradi di libertà ottenendo <Ec>=(1/2)m<v2>=(3/2)RT per moti tridimensionali; tuttavia, possiamo anche avere ulteriori gradi di libertà, come ad esempio i moti rotazionali delle molecole biatomiche (ottenendo in questo caso <Ec>=(5/2)RT poichè la rotazione lungo l'asse di congiunzione non è significativa).
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